In qualche vetusto libro di equitazione ho letto che nel Corano c’è scritto che i cavalli vedono gli angeli. Non so se la citazione sia accurata.
Sicuramente accade che i cavalli si spaventino o reagiscano a cose per noi inesistenti o invisibili.
Logicamente lo attribuiamo alla nevrilità e alla attitudine alla fuga tipica della specie.
Ma è davvero così?
Da ben prima dell’avvento delle grandi religioni monoteiste (includendo in queste anche la deriva eliocentrica di Akhenaton e siamo circa nel 1350 AC, anno più anno meno) gli animali hanno sempre prestato immagine e caratteristiche al mondo spirituale, per far sì che l’uomo potesse classificare, attraverso i propri sensi, le espressioni del soprannaturale e aprirsi alla percezione del divino e del sacro.
Dai tempi della Sfinge e della Dea Bastet, e addirittura da prima, animali totem e animali guida rappresentano un filone che è ancora oggi orgogliosamente attivo e ben noto, sull’onda new age.
Chi non ha mai fatto una meditazione per incontrare il proprio animale guida?
Ditemi di voi, per quanto mi riguarda pare che il mio animale guida sia… la iena, non esattamente un soggetto da farsi tatuare, ma tant’è.
Colibrì, farfalle, aquile e lupi sono molto più fashion da sfoggiare, comunque a me la iena piace e vi invito a leggere il suo significato simbolico, i doni e le sfide che porta nella vita di chi ha scelto.
E se non conoscete il vostro animale totem, vi invito a incontrarlo e studiarlo con rispetto.
Animali psicopompi (accompagnatori di anime verso l’aldilà) appaiono in tutte le mitologie e le religioni, cavalli e cani in primis.
Se avete visto il film Coco, sapete che il ragazzino compie il suo viaggio agli inferi accompagnato dal suo cane.
Non un cane qualsiasi, trattandosi di un esemplare di razza di Cane Nudo Messicano, per gli Aztechi Xolotl, colui che accompagnava i morti nel loro viaggio verso Mictlan, l’Oltretomba.
Nello sciamanesimo mongolo e siberiano il cavallo è l’accompagnatore fra i mondi per eccellenza e lo sciamano ne evoca il ritmo degli zoccoli attraverso il suono del tamburo per indurre la trance.
Il cavallo del lungometraggio animato della Dreamwork si chiama, non a caso, Spirit… Quando nel sonno andiamo spontaneamente nelle dimensioni astrali e ci capita di restare invischiati in grumi di emozioni negative ecco che abbiamo un incubo, in inglese nigthmare, leggi giumenta notturna…
Appare legittimo interrogarsi sul ruolo spirituale che i nostri compagni animali hanno nelle nostre vite, e ancor di più se hanno a loro volta una vita spirituale e una loro percezione del sacro.
Secondo alcune correnti metafisiche, il patto fra gli animali che hanno scelto di viverci accanto e l’uomo è di reciproca assistenza nell’evoluzione spirituale.
Avvicinandosi a noi, i nostri compagni animali iniziano a sperimentare l’individualizzazione, separandosi via via dal Deva o Anima di Gruppo della specie. Questo consente loro di iniziare a sviluppare una coscienza individuale, quindi all’attivazione del germe dell’Io Sono.
Per l’uomo, l’animale è un aiutante che lo accompagna nel percorso di ritorno, in consapevolezza, alla Fonte Universale.
La missione mutualistica è dunque essenzialmente spirituale.
Proviamo quindi a leggere in questa chiave alcuni momenti della nostra relazione con i nostri pet di ogni foggia e misura.
Integro queste osservazioni con alcune informazioni che ho ricevuto, come animal communicator, nelle comunicazioni che ho fatto con numerosi animali domestici, ma non solo. Non vi chiedo di crederci, ma vi invito a darvi la possibilità di una volontaria sospensione dell’incredulità, per dirla con il poeta Coleridge (famoso per la Ballata del Vecchio marinaio, poema che racconta della maledizione causata dall’uccisione di un albatros…). D’altra parte, il primo animal communicator della storia è stato San Francesco. Lui se ne andava in giro predicando a lupi e uccelli, perché non potremmo anche noi essere invogliati a fare altrettanto?
- Maestri di mindfulness: gli animali sono nel qui e ora, non rimuginano sul passato e non si preoccupano del futuro. Se la meditazione è l’arte di restare il più a lungo possibile nello spazio fra i pensieri, allora sì, il vostro gatto è il miglior maestro di meditazione che possiate avere.
- Guaritori energetici: molti animali scelgono di curarci. Alcuni attirano su di sé i nostri malanni fisici e psicologici, scaricandoci dal fardello. Altri sono dei veri e propri reiki master. In particolare le gatte a squama di tartaruga paiono appartenere a un lignaggio dedicato alla terapia energetica. In questo caso l’animale non si carica del nostro disequilibrio, ma è in grado di riallinearlo con un vero trattamento energetico. Se gli animali aiutano noi, chi aiuta gli animali? Come animal communicator, ho raccolto testimonianze di animali che, quando erano malati o feriti, potevano ricevere l’aiuto di entità di luce destinate proprio a curare gli animali, ma solo quando il loro tempo nel corpo fisico è destinato a durare ancora.
- Animali telepatici: Rupert Sheldrake, un biologo dell’Università di Cambridge, ha dimostrato empiricamente, attraverso un esperimento ancora in progress dagli anni 2000 e che conta migliaia di episodi riferiti proprio a cani, gatti, cavalli, conigli, piccioni e altri animali domestici, che la telepatia esiste e che è possibile provarlo attraverso la semplice osservazione del comportamento animale. Sorprende scoprire che molti fenomeni “curiosi” che osserviamo quotidianamente nei nostri beniamini abbiamo una valenza scientifica. Secondo Sheldrake il 50% dei cani sa in anticipo quando il loro padrone sta per tornare a casa (anche se il rientro è in orari sfasati e con mezzi insoliti) e che la quasi totalità dei gatti “sparisce” quando è in programma una visita veterinaria. Lo scienziato propone il concetto di campo morfogenetico, secondo cui i membri dei branchi/famiglie sono collegati fra loro creando campi sociali o aree di influenza che consentono a tutti gli elementi del campo stesso di restare in contatto con gli altri anche a distanza. Tali campi morfici o morfogenetici sono alla base del lavoro della Psicogenealogia e delle Costellazioni familiari, in cui entrano a pieno titolo anche i nostri animali.
- Viaggiatori astrali: nelle comunicazioni animali mi capita che i cani o i gatti mi dicano che trascorrono del tempo in astrale, ossia parzialmente al di fuori del corpo fisico. Per alcuni, il rientro nel corpo può essere faticoso o lasciare l’animale stordito per qualche minuto. Proprio come quando noi ci svegliamo da un sogno strano. In particolare pare che esistano delle scuole astrali per gatti dove vengono impartite lezioni integrative a quelle che l’animale impara sulla terra.
- Animali medium: gli animali vedono i trapassati, gli spiriti della natura, le entità più o meno sottili che ci circondano? Credo che tutti, in cuor nostro possiamo testimoniare di sì. Di più: alcuni animali possono consentire il walk-in (ossia una sorta di momentaneo ingresso) di una parte dell’anima di un animale o di una persona recentemente trapassata, per portare un messaggio o un saluto ai propri cari. A volte, se in una famiglia dove ci sono più cani o gatti, quando un animale muore, una “goccia” della sua anima si fonde con l’animale che rimane, che può acquisire modi e comportamenti dell’amico scomparso. A proposito di animali messaggeri dell’aldilà, per quaranta giorni dopo la morte di mio padre un uccelletto bianco e nero ha bussato insistentemente alla finestra del mio studio, ogni giorno più o meno alla stessa ora, per almeno dieci minuti. Trascorsi quaranta giorni, non è più successo. Non era mai successo prima. Secondo il libro dei morti tibetano, quaranta giorni sono il tempo necessario all’anima per attraversare il bardo, ossia per raggiungere il luogo di permanenza, riposo e preparazione alla nuova vita. Mi piace pensare che attraverso quell’uccelletto, mio padre passasse a salutarmi. Comunque quell’uccelletto mi ha dato speranza e consolazione nel mio lutto, indipendentemente dal fatto che fosse davvero un cenno da parte di mio padre o meno. E questa è già una missione spirituale.
E visto che siamo in periodo natalizio, voglio concludere con una storia di sapore gotico (ma vi assicuro che è vera). La storia è in prima persona, come quelle che si raccontano di sera davanti al camino. Tanti anni fa lavoravo in un centro di allenamento di cavalli da corsa. In particolare, in quel periodo preparavo una cavalla molto sensibile. Mi trovai così un giorno, all’ora di pranzo in campo da sola, stavo montando la cavalla impegnata in un lavoretto leggero di allenamento. Il centro di allenamento era deserto. A un certo punto, passando accanto a uno steccato, la cavalla scartò di lato. Non mi ero accorta che appoggiato allo steccato c’era Arnaldo, un uomo che lavorava come allenatore in una delle scuderie del centro. Lo vidi fermo, appoggiato allo steccato, intento a guardarci lavorare. Ricordo di aver sperato che non mi apostrofasse per chiacchierare, dato che lo conoscevo come un tipo loquace. Una brava e cara persona, grande appassionato dei suoi cavalli, ma di quelle che se ti attaccano bottone non hai scampo. Invece lui rimase in silenzio per un po’ a guardarci, la cavalla e me, che facevamo i nostri esercizi. Mi parve, ricordo, un po’ malinconico. A un certo punto non lo vidi più, se n’era andato. Finita la nostra sessione io e la cavalla ce ne tornammo tranquille in scuderia. Allora realizzai che il centro ippico era davvero deserto, per essere ormai primo pomeriggio. Pochi minuti dopo i vari addetti cominciarono ad arrivare. Chiesi a uno dei ragazzi che fine avessero fatto tutti, fino a quell’ora. Non lo sai? Mi rispose. Stavamo tutti al funerale di Arnaldo. Si era tolto la vita il giorno prima. Non lo sapevo. La cavalla lo aveva visto tornare a salutare i luoghi che aveva amato. E io avevo visto attraverso gli occhi di lei.
Sono Federica, mi diletto di comunicazione telepatica animale e sto completando la mia formazione come consulente di Fiori di Bach nella Relazione Uomo – Animale. Scrivimi se ti va di parlare di questo articolo e di tutto ciò che riguarda la relazione e la comunicazione fra animali e persone, ne sarò felice federica.masoli@gmail.com
PS
Bei libri da leggere
I Poteri straordinari degli animali – Rupert Sheldrake
Anima e spirito nell’uomo e nell’animale – Rudolf Steiner
Il Buddha degli Animali. La vita spirituale dei nostri amici animali e come accompagnarla – David Michie
Animali Specchio dell’Anima – Dahlke Ruediger
Che cosa mi vuoi dire – Stefano Cattinelli
Il popolo degli Anima-li – Anne Givaudan e Daniel Meurois
Lo spirito animale. Comprendere i misteri della vita attraverso il suo sguardo – Chantal Dejean
Dizionario magico degli animali – Debra Dawn Palmer
Lo Spirito del Cavallo – Debra Deangelo