Ansia da separazione… come è difficile lavorarci! (O forse no?)

Uno dei problemi maggiormente diffusi per i proprietari di cani è l’ansia da separazione.

Ed è anche uno dei problemi più complessi da risolvere, perché, in quel momento:

  • le sue emozioni sono talmente intense da IMPEDIRGLI di fare diversamente. Di fatti, il cane NON PUO’ comportarsi in altro modo perché è vittima delle sue stesse intensità emotive
  • il compagno umano non può aiutarlo (perché non è presente) e quindi può sembrare impossibile aiutare il cane proprio nel momento in cui ha più bisogno di sostegno (cioè quando è solo)
  • l’intensità emotiva non permette al cane di distrarsi con suoni, giochi, masticativi… molto spesso nulla di quello che è in casa lo rassicura. Quindi, starà male per tutto il tempo in cui resterà solo.

Questi fattori generano una grandissima difficoltà nel lavorare su questo problema perché, finché il cane non riuscirà a diminuire il suo livello di disperazione e solitudine, nulla riuscirà a consolarlo mentre è solo.

 E quindi, si tentano tante strade per aiutarlo ad essere più autonomo ma…

 … queste strade sono in genere molto lunghe e molto impegnative, sia per il cane che per il proprietario perchè richiedono davvero tanti cambiamenti che portano a risposte lente, le quali spesso scoraggiano i proprietari, che poi abbandonano.

Inoltre, una delle soluzioni che in genere di proporre è l’uso del trasportino quando il cane resta solo: questa “strategia” è solo un palliativo: il cane non smette di stare male ma semplicemente smette di mostrare il suo disagio perchè sa che nessuno lo ascolterà.

In più, non sono affatto rari casi di cani che si feriscono il muso e le zampe nel disperato tentativo di uscire da una gabbia che lo far stare ancora più male!

L’ansia da separazione, nella sua risoluzione, comporta anche tante altre criticità: spesso si consiglia di lasciare il cane da solo gradatamente: prima 5 minuti, poi 10, poi 15 e così via… ma non sempre le persone possono farlo. Spesso lavorano, hanno impegni importanti o bimbi piccoli da accudire che rendono davvero troppo complessa questa strategia.

Un altro problema molto importante quando si parla dell’ansia da separazione è IL TEMPO.

Generalmente, quando i proprietaricercano una soluzione ad un problema qualsiasi è perchè sono alla frutta. 

Hanno già parlato con il cugino dell’amico del fratello che ha un cane che una volta al mercato comprò… senza risolvere nulla. 

 E arrivano da noi stremati e esasperati.

 Quindi, vogliono tutto e subito. Lo vogliono ieri, possibilmente.

 Quindi, riassumendo, loro vorrebbero che:

  • il cane smettesse di mangiarsi le scarpe di 400 euro (perché sceglie sempre quelle, mai quelle di 40 euro)
  • in un tempo breve (“riusciamo in 2 lezioni e mezzo?”)
  • e che riesca a stare solo 10 ore al giorno senza fare alcun danno
  • senza fare troppe cose (perché già lavoro/ho i figli/ho una casa da portare avanti, non posso anche stare tutto il tempo a pensare al cane)

Tutto questo, normalmente, porta ad una sola risposta da parte degli educatori: “Signora ma io mica ho la bacchetta magica!”

 Mica posso risolvere questa cosa in 10 giorni?

E se la bacchetta magica esistesse?

Se fosse possibile risolvere problemi comportamentali complessi, in modo efficace e definitivo, senza l’aiuto di altri professionisti (e anche se il cliente non conosce i fiori di Bach?)

Se esistesse un modo che funziona davvero per praticamente QUALSIASI Problema Comportamentale?

Si, esiste. 

Ti racconto questa storia davvero carina avvenuta qualche anno fa.

Ad ottobre 2011, come vedi dalla data della prima immagine, mi contattò una ragazza perchè il suo cane (Aaron), non riusciva a stare a casa da solo, ululava e abbaiava per tutto il tempo.

Dopo una decina di giorni di fiori, la sua compagna umana mi manda il messaggio che vedi nella seconda immagine…

Aaron era riuscito a restare solo per 1 ora in modo tranquillo, riposando sul divano!!!

Ma come è possibile che sia cambiato così velocemente?

Quando si parla di ansia da separazione, spesso ci si focalizza sul problema in sé e si presta poca attenzione alla origine del problema.

Per esempio, un cane può sviluppare ansia da separazione perchè tende a controllare tutto, è molto attento ai movimenti della sua famiglia e sente di avere il compito di gestire i movimenti e le interazioni in famiglia. Quindi, se le persone vanno via non può più “prendersi cura” di loro secondo il suo schema, andando il tilt.

Qualcun altro invece sviluppa una specie di grande preoccupazione o ansia per le sorti del proprio Compagno Umano, andando in crisi quando resta solo.

Altri invece non riescono a restare soli perchè è proprio l’esperienza della solitudine che genera in loro una grande disperazione…

Insomma, i motivi possono essere tanti, alcuni di tipo relazionale (come per esempio i cani che gestiscono le famiglie), altri di tipo identitario (come chi non riesce a stare solo perchè non regge la solitudine o casa di traumi passati).

Ecco quale è la differenza!

I fiori di Bach permettono di lavorare in modo preciso sulla origine del problema comportamentale, andando ad equilibrare e trasformare emozioni e credenze che portano animali e persone a stare male!

Autore: Federica Roano

Consulente di fiori di Bach per persone e Animali, Educatore Cinofilo e fondatrice del Master in Consulente di Fiori di Bach nella Relazione Uomo – Animale.


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